Le polizze vita “dormienti” sono polizze che non sono state liquidate dalle imprese di assicurazione agli aventi diritto e giacciono in attesa della prescrizione. Può trattarsi di polizze per il caso di morte dell’assicurato della cui esistenza i beneficiari non erano a conoscenza, o di polizze di risparmio che, giunte alla scadenza, non sono state riscosse per vari motivi.
I diritti derivanti dalle polizze vita si prescrivono in 10 anni. Oltre tale termine le imprese devono devolvere le somme al Fondo Rapporti Dormienti istituito presso la CONSAP.
È invece importante che le somme frutto del risparmio e delle scelte previdenziali dei cittadini finiscano nelle mani dei beneficiari.
In quest’ottica, oltre ad aver segnalato pubblicamente e, successivamente, con recente lettera al Governo la necessità di modifiche legislative per consentire alle imprese di assicurazione l’accesso alla istituenda Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente prevedendo un obbligo di consultazione almeno una volta l’anno, in modo che le imprese verifichino i decessi e si attivino presso i beneficiari, l’IVASS ha avviato l’8 febbraio 2017 un’indagine sulle polizze dormienti.
L’indagine ha coinvolto tutte le 53 imprese italiane di assicurazione sulla vita e si proponeva di:
- rilevare primi dati sulla ampiezza del fenomeno;
- acquisire informazioni sui processi adottati dalle imprese per verificare i decessi degli assicurati e rintracciare i beneficiari.
Le imprese erano tenute a inviare i dati e le informazioni entro il 31 maggio 2017.
Secondo i primi risultati dell’indagine le polizze dormienti sono tantissime, oltre quattro milioni. Posto che si tratta in primo luogo di un problema d’informazione - le compagnie spesso non sanno che l’assicurato è deceduto, e il beneficiario o non conosce l’esistenza del contratto o, addirittura, non sa di essere il beneficiario - l’Autorità ha dato anche alcuni consigli su come verificare l’esistenza o meno di una polizza a proprio nome nel caso di un familiare deceduto e potenzialmente sottoscrittore di un contratto vita.
L’Ivass suggerisce due metodi:
- il primo consiste nel rivolgersi al Servizio ricerca coperture assicurative vita di Ania, attraverso una richiesta d’informazioni che deve essere effettuata seguendo le istruzioni e compilando i moduli presenti nella pagina web dedicata al servizio;
- il secondo metodo è quello di rivolgersi all’intermediario assicurativo, alla banca o all’impresa di cui si serviva il familiare, chiedendo informazioni sull’effettiva esistenza della polizza.